In terra di Palestina si viveva giorno dopo giorno
una realtà evidente, imbevuta di politica, sommosse, dispute religiose … Storici descrivevano le vite degli
imperatori, le loro guerre, le conquiste. Da questi scritti emergono figure ben
definite come quelle di re Erode, del prefetto Ponzio Pilato, dei sommi sacerdoti. Eppure nessun cronista parla di Gesù.
Com'è possibile? A nessuno interessava scrivere del fondatore di una nuova
religione, di un predicatore che faceva miracoli, si diceva re d’Israele e
contava migliaia di seguaci? È esistito
davvero quest’uomo di Galilea?
Se si, chi era? Un maestro di saggezza, un taumaturgo, un agitatore politico,
un innovatore esaltato… insomma, chi era Gesù? E se non fosse mai esistito? Se
Paolo di Tarso e gli autori dei Vangeli
avessero inventato di sana pianta questo personaggio al solo scopo di poter
fornire una base solida a una nuova religione? Una religione che,
ufficialmente, sarebbe nata in Palestina in ambiente ebraico, ma che in realtà
è fin troppo imbevuta di neoplatonismo
per essere scaturita dal pensiero di un ebreo? È possibile che una volta tolta
la maschera agli evangelisti e individuata la realtà oltre i loro scritti, non
resti più nulla? Forse quell’ombra grigia in lontananza è destinata a
rimanere un’ombra. Un’immagine nuda. Non perché Gesù Cristo non sia mai
esistito, ma piuttosto perché il Gesù
storico era una persona del tutto differente.
(Sabina Marineo --- Vendi il mantello e compra
una spada. La missione di Gesù il Galileo ---)
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