15 novembre 2016

Una scelta vitale (Prima parte).

La questione fondamentale riguarda le scelte alimentari da compiere ogni giorno … Il cibo ha la capacità di farci stare in salute, di conservare la salute e, se necessario, di ripristinarla … Mangiare è in sostanza un gioco a somma zero: nel momento in cui scegliamo un alimento, in genere ne stiamo scartando un altro . Certo, potremmo tenerci la fame, ma il nostro organismo riequilibrerà le cose mangiando di più in seguito. Pertanto ogni cibo che decidiamo di mangiare ha un costo opportunità. Ogni volta che mettiamo in bocca qualcosa, perdiamo l’opportunità di mangiare qualcosa di più sano. Il costo opportunità non è dato soltanto dalle sostanze nutritive che potremmo assumere con una scelta diversa, ma anche dalle componenti dannose che potremmo evitare … Ancora oggi, nutrizionisti e dietologi professionisti continuano a focalizzarsi sulle sostanze che potrebbero mancarci, ma gran parte delle malattie croniche ha a che fare più con le sostanze che assumiamo in eccesso … La dieta più sana è quella che massimizza l’assunzione di prodotti di origine vegetale e minimizza quella di cibi di origine animale e alimenti lavorati … I prodotti di origine vegetale non lavorati hanno in genere maggiori quantità delle sostanze nutritive che ci mancano e meno fattori che scatenano le malattie … I latticini sono la fonte numero uno di calcio utilizzata negli USA, ma anche di grassi saturi … Con il calcio delle verdure, invece, riceviamo come zavorra, non i grassi saturi, ma fibre, folati, ferro e antiossidanti, ossia alcune delle sostanze nutritive assenti nel latte … Un esempio di prodotti lavorati è il procedimento usato per produrre la farina bianca dal cereale integrale … A volte, però, la lavorazione degli alimenti può renderli più sani. Ad esempio, il succo di pomodoro pare essere l’unico a risultare più sano del frutto da cui è estratto, perché la lavorazione dei pomodori aumenta la disponibilità del pigmento rosso antiossidante, il licopene … Allo stesso modo, eliminare la parte lipidica delle fave di cacao per estrarre la polvere migliora il profilo nutrizionale dell’alimento perché il burro di cacao è uno dei rari grassi saturi vegetali (insieme all'olio di cocco e di palmisti) che possono far aumentare il colesterolo … Il punto non è se un cibo fa bene o male, ma se fa meglio o peggio...
(Michael Greger --- Sei quel che mangi ---)

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