20 aprile 2016

Ammissione di ignoranza (terza parte)

È vero che quando siamo in difficoltà e non riusciamo più a scorgere la strada, cerchiamo giustamente il parere e il consiglio di un amico che ha più esperienza, più saggezza, più dedizione di noi a ciò che è giusto e che, non essendo coinvolto nelle difficoltà che ci attanagliano, può vedere con maggiore facilità la via d’uscita. Tuttavia, quel consiglio non dovrebbe mai sostituirsi al nostro giudizio personale … Dovrei rivolgermi al mio amico non perché mi dica cosa fare, ma perché mi aiuti a vedere cos'è giusto. Orbene, come tutti sappiamo, c’è una casta sacerdotale (il prete cattolico dichiara di agire come un ambasciatore del suo Dio e di assolvere il peccatore trasmettendogli il perdono del cielo)  la cui influenza non va sottovalutata, e che pretende di dichiarare infallibile cos'è giusto e cos'è sbagliato e di lavare la colpa del peccatore che si sia confessato … Poniamo il caso ipotetico di sacerdoti che insegnassero una moralità conforme alla sana coscienza di tutti gli uomini di un certo tempo, e che però la insegnassero come una rivelazione infallibile. La tendenza di tale insegnamento, se venisse accettato davvero, sarebbe di distruggere la moralità tutta, perché l’essenza del senso morale consiste proprio nella comune percezione, da parte degli esseri umani, di cosa sia giusto per l’uomo. Nasce non nella mente di un singolo per lampo di genio o rapimento estatico, ma nelle menti di tutti gli uomini come il frutto dei loro inevitabili rapporti e del loro lavoro congiunto per un fine comune. Quando si instaura un’autorità infallibile, la voce di questa naturale coscienza umana dev'essere zittita e ammaestrata e fatta parlare solo con le parole di una formula. L’obbedienza diventa l’intero dovere dell’uomo: e il concetto di giusto viene ancorato a un inanimato codice di regole … Dunque dovremmo fare tutto quanto è in nostro potere per limitare e ridurre l’influenza di qualunque casta di sacerdoti che pretenda di regnare sulle nostre coscienze … Tuttavia, la beata incoerenza della natura umana è che dei dogmi non sanno nulla,  li hanno imparati dall'infanzia e da allora non li hanno mai esaminati … Nel Medioevo quasi tutti gli uomini istruiti erano costretti a farsi preti o monaci … Non v’è dubbio che quando Papi e Cesari litigano, gli onesti godono. Se due ladri rapinano in un vicolo buio e poi si accapigliano per il bottino, tanto che avete modo di svignarvela sani e salvi, ovviamente sarete grati a ognuno dei due malfattori di avere impedito all’altro di uccidervi, ma sareste molto più grati a un poliziotto che li chiudesse entrambi in prigione. Due poteri hanno cercato di schiavizzare il popolo e si sono messi a litigare. Di certo, siamo loro molto grati per aver bisticciato, ma una condizione anche maggiore di felicità e sicurezza sarebbe la non esistenza di entrambi … La coscienza, il senso di giusto e ingiusto, nasce dall'abitudine di giudicare le cose dal punto di vista di tutti e non di uno solo … La coscienza è la voce dell’Uomo dentro di noi, che ci ordina di lavorare per l’Uomo … Quando le persone rispettano la vita umana per amore dell’Uomo, pace, ordine e progresso vanno di pari passo. Invece, coloro che rispettano la vita umana solo perché Dio ha proibito l’omicidio hanno impresso il loro marchio sull'Europa per 15 secoli di sangue e fiamme … Il fatto che i credenti abbiano trovato pace e felicità nel credere ci dà il diritto di dire che la dottrina è una dottrina rassicurante e piacevole per l’anima. Ma non ci dà il diritto di dire che è vera … Che il Profeta predicasse certe dottrine, e predicasse che in esse gli esseri umani avrebbero trovato il conforto spirituale, prova solo la sua conoscenza della natura umana e la sua comprensione per essa, ma non prova la sua conoscenza sovrannaturale della teologia.
(William Kingdom Clifford --- Etica, scienza e fede ---) 

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