25 marzo 2016

Le grandi sommosse del pensiero.

Negli ultimi tre secoli la storia dell’umanità è stata costellata di rivoluzioni scientifiche, grandi mutamenti del pensiero che hanno profondamente influenzato l’idea che abbiamo di noi stessi e del nostro posto nell'universo.
La prima fu la rivoluzione copernicana (1543), che tolse alla Terra il ruolo di centro dell’universo e la ridefinì come un granello di polvere orbitante intorno al sole.

La seconda fu la rivoluzione darwiniana  (1859), che privò l’uomo della sua aura di angelo e lo chiamò una scimmia glabra (come disse Thomas Henry Huxley, biologo e filosofo britannico, 1825 – 1895).

La terza fu la scoperta dell’inconscio  (1900), la teoria freudiana secondo la quale l’uomo non è, come crede, padrone del suo destino, ma è governato da un insieme di motivazioni ed emozioni ignote alla coscienza e la sua vita conscia è solo un’elaborata razionalizzazione tesa a nascondere le vere ragioni del suo comportamento. 

Ora, però, stiamo per assistere alla rivoluzione in assoluto più grande: la comprensione del cervello umano, la struttura più complessa dell’universo, composto da 100 miliardi di neuroni (cellule nervose).
(Vilayanur S. Ramachandran --- Che cosa sappiamo della mente ---)

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