11 dicembre 2015

Un'età da rivalutare (seconda parte)

Oggi i lavoratori dei paesi industrializzati vanno in pensione a un’età compresa tra i 50 e i 70 anni, a seconda delle normative e della professione svolta … Molti individui sopravvivono fino a un’età in cui non è più possibile lavorare … Quando l’aspettativa di vita si aggirava mediamente intorno ai 50 anni non c’era alcun bisogno di norme che imponessero il pensionamento a 60 o 70 … Molti lavoratori sono obbligati a ritirarsi a un’età fissata arbitrariamente (65-70 anni, per esempio) quando in realtà preferirebbero continuare a lavorare e ne sarebbero perfettamente in grado … Inoltre è necessario risolvere un nuovo problema connesso al pensionamento: il fatto che esso ponga fine anche alle relazioni di lavoro costruite nell'arco di una vita intera, precipitando l’individuo in un isolamento sociale ancora più profondo … Oggi esiste ormai una vasta tipologia di istituzioni (casa di riposo, comunità residenziali, alloggi per anziani, ospizi) che, in molti casi, possono funzionare anche bene, tuttavia non fanno che acuire l’isolamento sociale, fornendo nulla più di un luogo fisico in cui i vecchi possono essere accuditi sul piano dei bisogni materiali ma non certo di quelli sociali … A incombere come una minaccia sul crescente isolamento delle persone in età è la percezione che gli anziani di oggi siano meno utili dei loro coetanei delle precedenti generazioni … Attualmente la nostra conoscenza è depositata in forma scritta, e l’alfabetizzazione ha praticamente sottratto alla memoria degli anziani l’antica funzione di principale custode del sapere … In passato, la lentezza dei mutamenti tecnologici rendeva le competenze di un anziano molto utili. Ora il ritmo dell’innovazione è rapidissimo, le tecnologie diventano obsolete nell'arco di pochi anni e le competenze acquisite 70 anni fa sono ormai del tutto inutili … In sintesi, la vita media si è allungata, gli anziani godono di migliore salute fisica … ma agli occhi della comunità gli anziani hanno smesso di essere utili e questo si traduce in una più marcata infelicità sociale … Che fare? Oggi le donne partecipano in misura crescente alla forza lavoro … per le coppie di giovani lavoratori i nonni (altamente motivati a prendersi cura dei nipotini, esperti perché hanno già cresciuto i propri figli e disposti a lavorare gratis) rappresentano un’ottima soluzione al problema dell’assistenza dei figli … Tuttavia c’è una considerazione da fare: oggi è piuttosto frequente che le coppie posticipino di molto, persino ai 40 anni la nascita del primo figlio e, a quell'epoca, c’è il pericolo che i nonni, ormai prossimi ai 70 se non agli 80, manchino delle energie necessarie ad accudire per tutta la giornata un bimbo in tenera età … Tra le qualità utili che con il passare del tempo tendono a venir meno vi sono l’ambizione, la competitività, la forza e la resistenza fisica, la capacità di concentrazione intensa e prolungata e l’abilità di ragionare in modo innovativo su problemi circoscritti … Viceversa, quelle utili che tendono ad aumentare con l’età comprendono l’esperienza nel proprio campo di attività, la capacità di inquadrare le persone e di gestire i rapporti personali, la disposizione ad aiutare il prossimo senza egocentrismi … In generale, insomma, la società dovrebbe utilizzare gli anziani per le attività che sanno svolgere con competenza e con piacere, anziché obbligarli a mettere insieme settimane lavorative di 60 ore come i loro colleghi più giovani e ambiziosi oppure, all'estremo opposto, imporgli stupidamente di ritirarsi dal lavoro a un’età del tutto arbitraria, come purtroppo accade in molte nazioni europee … La sfida più importante è quella di reinventare un nuovo stile di vita per le persone più avanti negli anni.
(Jared Diamond --- Il mondo fino a ieri ---)


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