… Le zone che ospitano
questi siti non rischiano il degrado, a condizione che non ci arrivi un numero
esorbitante di camion (che rappresentano una
ulteriore fonte di inquinamento) seminando una scia di rifiuti lungo le
strade che portano alla discarica o all'inceneritore … È tutta una questione di organizzazione e
logistica … ci sono anche altre realtà, come l’inceneritore di Spittelau , a
Vienna, dove sono bruciate circa 270 mila tonnellate di residuo non
differenziato per anno … Tale impianto è ben accetto dai cittadini, tant'è vero
che ai suoi lati si svolgono concerti all'aperto ed esso viene considerato una
possibile meta per i turisti. L’impianto può essere visitato da tutti, persino
dai bambini … Il modello dell’inceneritore di Spittelau dimostra come sia
possibile convivere con un impianto del genere fuori delle mura di casa … Di
tanto in tanto, ci accorgiamo che la polizia scopre decine di discariche
abusive per rifiuti speciali. Perché? Semplice: gli speciali, che sono più
pericolosi, sono anche più redditizi, mentre i rifiuti solidi urbani sono meno
nocivi e diventano un affare solo in caso di partite di grandi dimensioni. La
camorra realizza così un maggior guadagno (per
chilogrammo) con i primi, ma come volume complessivo di affari, anche i
rifiuti solidi urbani fanno una gigantesca montagna di soldi … Chi vive vicino
una discarica abusiva, controllata dalla camorra, evidentemente non esprime il
malcontento: le azioni di protesta di cui leggiamo sui giornali avvengono,
quasi sempre, nei confronti di impianti di smaltimento legalmente riconosciuti.
E spesso è difficile sfuggire al dubbio che dietro le proteste vi siano
infiltrazioni camorristiche: è chiaro che impedendo il corretto funzionamento
degli impianti legali, si favoriscono quelli illegali. Purtroppo queste
strumentalizzazioni colpiscono anche le giuste rimostranze, per cui non sempre
è facile fare dei distinguo e appoggiare o meno la protesta, se non si ha una
conoscenza diretta dei problemi che l’hanno provocata e delle persone in essa
coinvolte … Poi c’è l’ipocrisia: tutti sanno che da qualche parte bisogna
costruire qualche inceneritore e qualche discarica, ma nessuno li vuole dietro
casa … fintanto che sono altri a ospitare la discarica, ce ne laviamo le mani,
ma se tocca a noi, ci rivoltiamo … Spesso si incendiano i cassonetti, perché la
puzza dei cumuli di spazzatura non raccolta è insopportabile. La gente non sa
quanta diossina produce quel falò, spera solo nell'immediato, sa soltanto che
un camion della raccolta arriverà, per forza, al seguito dei pompieri … Allora
la domanda è: gli inceneritori fanno male? Un inceneritore nelle sue condizioni
ideali di funzionamento non fa male o, comunque, fa male tanto quanto gli altri
impianti industriali (chiariamo che molti degli
inquinanti che fuoriescono da un inceneritore sono gli stessi liberati dalle
fabbriche, o dai sistemi di riscaldamento delle nostre case e dalle nostre
automobili. Essi sono soggetti a normative ambientali, le quali stabiliscono i
limiti minimi e massimi di emissioni, nonché i livelli di attenzione e di allarme)
… Dovremmo chiederci, piuttosto: le sostanze nocive (ossidi di carbonio, azoto, zolfo, idrocarburi incombusti – HC, i
particolati carboniosi, le ceneri volanti derivate da composti inorganici)
che fuoriescono dall'inceneritore sono state tutte identificate? E gli scenari
conseguenti a condizioni di malfunzionamento dell’inceneritore sono stati
correttamente valutati nel loro impatto ambientale? … Il problema è anche che
la combustione di rifiuti è una combustione di materiali con differenti
proprietà … Oppure, chi ci assicura che, pur di guadagnare di più, un gestore
rapace non carichi troppo l’impianto o accetti uno scarto non controllato? … E
se il personale è insufficiente o non fosse adeguatamente preparato e
specializzato? … Eppure, nonostante tali interrogativi, gli inceneritori sono
oramai necessari.
(Antonio Cavaliere --- Il mucchio selvaggio ---)
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