La convinzione che l’ordine di base della
natura sia esprimibile in forma matematica sta nel cuore stesso della scienza …
e l’idea che il mondo fisico sia la manifestazione di un ordine e di un’armonia
matematici risale agli antichi greci … Si va da chi sostiene che gli esseri
umani hanno semplicemente inventato una matematica che collima coi fatti di
esperienza a chi è convinto che dietro l’aspetto matematico della natura ci sia
un profondo significato … Riguardo alla natura della matematica esistono due
scuole di pensiero: la prima sostiene che la matematica è soltanto
un’invenzione umana (e
non abbia nessun significato al di là di quello che essi le attribuiscono), la seconda che ha un’esistenza indipendente
… Platone riteneva che gli oggetti matematici appartenessero al regno ideale (eterno, immutabile, una sorta di
modello astratto del mondo fisico),
e noi non inventiamo la matematica ma la scopriamo. I suoi oggetti e le sue
regole hanno un’esistenza indipendente, trascendono la realtà fisica che si
offre ai nostri sensi … Tuttavia l’ipotesi di un regno trascendente di idee
matematiche appare troppo mistica perché molti matematici la possano accettare
… Eppure il fatto che la matematica funzioni, e bene, quando è applicata al
mondo fisico richiede una spiegazione … Molti scienziati assumono che il mondo
debba essere così, ma la storia della scienza ci mette in guardia contro questo
atteggiamento, cioè è accaduto molto spesso che si sia dato per scontato un
certo aspetto del mondo per poi scoprire che era il risultato di condizioni o
situazioni particolari … Kant (1724
– 1804 … filosofo tedesco) ammoniva che se
guardiamo il mondo attraverso delle lenti rosa, non è sorprendente che ci
appaia roseo. Secondo lui noi tendiamo a proiettare sul mondo la nostra
inclinazione per i concetti matematici, cioè diamo la matematica alla natura,
non la troviamo nella natura … Uno degli approcci a tale rompicapo consiste nel
considerare l’irragionevole efficacia della matematica (espressione di Eugene Wigner, fisico e
matematico ungherese … 1902-1995)
un fenomeno puramente culturale, un risultato del modo in cui gli esseri umani
hanno deciso di pensare il mondo … Indubbiamente gli scienziati, quando
studiano la natura, preferiscono usare la matematica, e tendono a selezionare
quei problemi che possono essere trattati matematicamente. Agli aspetti della
natura che la matematica non riesce a catturare con facilità (come i sistemi biologici e sociali) si tende a dare meno importanza … e c’è
anche una tendenza a definire fondamentali quelle caratteristiche del mondo che
rientrano nella categoria del matematizzabile. Così, la domanda sul perché le
leggi della natura sono matematiche, trova una risposta banale nel definire
fondamentali quelle leggi che sono matematiche. È chiaro che la nostra visione
del mondo è determinata, in parte, dalla struttura del nostro cervello, che si
è evoluto (per ragioni di
selezione biologica che non siamo in grado di indovinare) in modo da riconoscere e mettere a fuoco
quegli aspetti della natura che presentano uno schema matematico … Dunque il
successo scientifico della matematica è solo un capriccio culturale, un aspetto
accidentale della nostra storia evolutiva? Alcuni scienziati e filosofi la
pensano così, ma io trovo decisamente superficiale questa tesi …
(Paul Davies --- La mente di Dio ---)
Nessun commento:
Posta un commento