16 novembre 2015

Natura matematica? (prima parte)

La convinzione che l’ordine di base della natura sia esprimibile in forma matematica sta nel cuore stesso della scienza … e l’idea che il mondo fisico sia la manifestazione di un ordine e di un’armonia matematici risale agli antichi greci … Si va da chi sostiene che gli esseri umani hanno semplicemente inventato una matematica che collima coi fatti di esperienza a chi è convinto che dietro l’aspetto matematico della natura ci sia un profondo significato … Riguardo alla natura della matematica esistono due scuole di pensiero: la prima sostiene che la matematica è soltanto un’invenzione umana (e non abbia nessun significato al di là di quello che essi le attribuiscono), la seconda che ha un’esistenza indipendente … Platone riteneva che gli oggetti matematici appartenessero al regno ideale (eterno, immutabile, una sorta di modello astratto del mondo fisico), e noi non inventiamo la matematica ma la scopriamo. I suoi oggetti e le sue regole hanno un’esistenza indipendente, trascendono la realtà fisica che si offre ai nostri sensi … Tuttavia l’ipotesi di un regno trascendente di idee matematiche appare troppo mistica perché molti matematici la possano accettare … Eppure il fatto che la matematica funzioni, e bene, quando è applicata al mondo fisico richiede una spiegazione … Molti scienziati assumono che il mondo debba essere così, ma la storia della scienza ci mette in guardia contro questo atteggiamento, cioè è accaduto molto spesso che si sia dato per scontato un certo aspetto del mondo per poi scoprire che era il risultato di condizioni o situazioni particolari … Kant (1724 – 1804 … filosofo tedesco) ammoniva che se guardiamo il mondo attraverso delle lenti rosa, non è sorprendente che ci appaia roseo. Secondo lui noi tendiamo a proiettare sul mondo la nostra inclinazione per i concetti matematici, cioè diamo la matematica alla natura, non la troviamo nella natura … Uno degli approcci a tale rompicapo consiste nel considerare l’irragionevole efficacia della matematica (espressione di Eugene Wigner, fisico e matematico ungherese … 1902-1995) un fenomeno puramente culturale, un risultato del modo in cui gli esseri umani hanno deciso di pensare il mondo … Indubbiamente gli scienziati, quando studiano la natura, preferiscono usare la matematica, e tendono a selezionare quei problemi che possono essere trattati matematicamente. Agli aspetti della natura che la matematica non riesce a catturare con facilità (come i sistemi biologici e sociali) si tende a dare meno importanza … e c’è anche una tendenza a definire fondamentali quelle caratteristiche del mondo che rientrano nella categoria del matematizzabile. Così, la domanda sul perché le leggi della natura sono matematiche, trova una risposta banale nel definire fondamentali quelle leggi che sono matematiche. È chiaro che la nostra visione del mondo è determinata, in parte, dalla struttura del nostro cervello, che si è evoluto (per ragioni di selezione biologica che non siamo in grado di indovinare) in modo da riconoscere e mettere a fuoco quegli aspetti della natura che presentano uno schema matematico … Dunque il successo scientifico della matematica è solo un capriccio culturale, un aspetto accidentale della nostra storia evolutiva? Alcuni scienziati e filosofi la pensano così, ma io trovo decisamente superficiale questa tesi …
(Paul Davies --- La mente di Dio ---)


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