L’economia non è una scienza esatta, ma
chiunque la professa sogna che lo sia. Tutti vogliono trovare la teoria
perfetta, che funzionerà per sempre … L’avvento della finanza, la crescita del
sistema finanziario globale e soprattutto la subordinazione dell’economia alla
finanza hanno ristretto l’orizzonte degli economisti, riducendo l’intera
scienza a una serie di formule matematiche … Negli ultimi 20 anni, gli
economisti hanno lavorato principalmente in finanza perché gli stipendi erano
da favola e nessuno poteva resistervi … Hanno un posto privilegiato (nei governi, nei consigli di
amministrazione delle grandi società, nei media, nelle università) accanto ai potenti del mondo, ai quali
suggeriscono azioni e strategie … Perché molti di loro non si sono accorti che
la grande crisi (2007-08) era alle porte? Hanno detto bugie oppure la
loro scienza ha dei limiti? … Nouriel Roubini, economista statunitense, nel
2005, è stato uno dei pochi a dire che la bolla immobiliare sarebbe scoppiata e
avrebbe affondato l’economia … Sostanzialmente, tutto è nato dal mercato
immobiliare. I prezzi delle case sono raddoppiati fino al 2006, quando hanno
cominciato a crollare. Nella fase del boom (facilitato dalla politica di riduzione dei
tassi di interesse USA), le banche
hanno elargito con disinvoltura mutui, anche presso la clientela meno garantita
(clientela
subprime). Marketing
aggressivo, credito immediato e possibilità di pagare la prima rata dopo due
anni. Per alleggerire il rischio (sui prestiti concessi), le banche hanno creato il mercato delle
cartolarizzazioni, cioè hanno trasformato in carta (ossia contratti negoziabili sui
mercati) rapporti finanziari
(mutui immobiliari) tradizionalmente non cedibili. Hanno
cominciato a circolare titoli strutturati (ABS, CDO, CDS)
a più livelli (derivati), di vario genere, il cui rendimento
dipendeva dai pagamenti dei mutuatari. Tutto questo mercato dei debiti è stato
prezzato dalle società di rating (Moody’s, Standard and Poor’s) il cui mestiere è proprio quello di valutare
la qualità dei debiti. Tali compagnie si sono ben guardate dal dare l’allarme
nel momento in cui questi titoli perdevano valore e rivelavano la loro
drammatica tossicità per i bilanci delle banche. Quando la bolla è scoppiata,
perché i tassi sono cresciuti e la domanda di case è diminuita, sono cominciate
le prime insolvenze dei mutuatari … Il valore dei titoli è crollato e di
conseguenza le banche che avevano la pancia piena di titoli tossici hanno
accumulato perdite fino, in molti casi, a fallire … Il valore nominale dei
derivati in giro per il mondo era pari 9 volte il PIL del pianeta. Per chi fa
l’economista di mestiere non accorgersi di questa bolla è stata perlomeno una
macroscopica distrazione … C’è stato
assenza di realismo o uso incontrollato e fine a se stesso della matematica? …
(Roberto Petrini --- Processo agli economisti ---)
Nessun commento:
Posta un commento