Oggi, lo scetticismo sul libero arbitrio è tornato di moda … non solo
per ragioni filosofiche, bensì prevalentemente scientifiche, grazie anche ai
risultati che ci vengono dalle neuroscienze … ma il libero arbitrio sembra
essere condizione necessaria della responsabilità morale … cioè indispensabile
per dirci responsabili delle nostre decisioni e delle nostre azioni … lo
scienziato Benjamin Libet è stato il primo a studiare la relazione tra l’attività
cerebrale e l’intenzione cosciente di eseguire un determinato movimento
volontario … dai suoi esperimenti emerge che il potenziale di prontezza
motoria, che culmina nell'esecuzione del movimento, comincia nelle aree motorie
prefrontali del cervello molto prima del momento in cui il soggetto sembra aver
preso (circa 350 millisecondi dopo l’instaurarsi del potenziale di prontezza)
la decisione … Il processo volitivo sembra quindi prendere avvio inconsciamente,
in quanto il cervello si prepara all'azione molto prima che il soggetto divenga
consapevole di aver deciso di compiere il movimento … cioè i nostri atti
vengono causati da una attività preconscia del cervello, che entra nella
coscienza dell’individuo soltanto in un momento successivo … per cui le
intenzioni coscienti non sono all'origine dl nostro comportamento volontario,
perché esse seguono cronologicamente l’attività cerebrale di preparazione
motoria, facendo la loro comparsa solo quando il processo che porta al movimento
è già stato innescato … quindi le intenzioni non sono veramente cause delle
nostre azioni, perché il lavoro causale genuino è svolto da processi neurali
che le precedono ampiamente nel tempo … i processi cerebrali inconsci possono
causare quella che appare una libera scelta.
(Mario De Caro – Andrea Lavazza – Giuseppe Sartori --- Siamo davvero
liberi? ---)
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